Il legale di Dell’Orletta ha fatto richiesta di revoca degli arresti domiciliari ma il pm si oppone: prima vuol sentire il famigliare all’estero
TERAMO – Si è avvalso della facoltà di non rispondere il commercialista Massimo Dell’Orletta, nell’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip Marco Procaccini, in cui è comparso questa mattina. Assistito dal suo legale Fabrizio Acronzio, il professionista 69enne di Roseto agli arresti domiciliari per interessi privati negli atti di un fallimento da inizio settimana, ha soltanto rese note le sue dimissioni da tutti gli incarichi giudiziali assunti negli ultimi mesi (affidatigli dalla sezione fallimentare del tribunale).
Sulla base di questa decisione il suo avvocato ha depositato richiesta di revoca degli arresti domiciliari: non rivestire più alcun incarico farebbe venir meno il pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Una richiesta contro la quale si è opposto il pubblico ministero Stefano Giovagnoni, titolare dell’inchiesta che vede iscritte sul registro degli indagati 5 persone.
Al momento, la remissione in libertà del commercialista rosetano non sarebbe fattibile sulla base di un’altra evenienza giudiziaria, alquanto delicata: il famigliare del professionista, indagato e attualmente all’estero per lavoro, è persona che potrebbe offrire un contributo importante all’indagine e per questo si attende prima di poterlo ascoltare (magari con una rogatoria internazionale) e cristallizzare parte dell’indagine preliminare per poi assumere decisioni che modifichino l’attuale quadro delle posizioni personali. Dunque per adesso Dell’Orletta resta agli arresti domiciliari nella sua abitazione.
Come si ricorderà le accuse riguarderebbero una serie di irregolarità nella gestione di crediti deteriorati in procedure fallimentari, acquistati o fatti acquisire a prezzi ridotti a società a lui (o a loro) riconducibili, anche attraverso il ricorso ad amministratori di facciata.